Il nostro mare e la sua immensità, un mare che unisce, un mare che divide, un mare da preservare, un mare che è una ricchezza. È stato questo il punto centrale attorno al quale è ruotato l’evento della Giornata della Dante 2023, svoltosi lo scorso 8 giugno nel comprensorio del Castello Maniace, in un luogo che si protende nel nostro mare, che coniuga bellezze artistiche e bellezze paesaggistiche, come sottolineato dalla presidente Maria Teresa Mangano, che ha ringraziato dell’accoglienza la Presidente Patrizia Maiorca, la dott.ssa Graziella Ambrogio, responsabile dell’ufficio comunicazione e il direttore Salvatore Cartarrasa per l’ospitalità. La giornata, che ha rappresentato l’ultimo appuntamento di una stagione ricca di proposte e iniziative culturali, oltre che di un solido apporto alla promozione dell’italiano con più di 100 studenti, tra frequentanti i corsi e candidati agli esami Plida, ha visto diversi momenti, iniziando dall’intervento della Professoressa Domenica Perrone, Presidente della Dante Alighieri di Palermo, che ha sottolineato il piacere di potere partecipare all’evento, considerandolo come l’inizio di uno scambio fruttuoso tra i due comitati, e che ha introdotto la scrittrice Evelina Santangelo, in particolare il suo nuovo libro “Il sentimento del mare”, edito da Einaudi, sottolineando come la sua opera globale, che si è estesa dal 2000 ad oggi, sia capace di “uncinare” la realtà contemporanea, e di come, in questo testo, la Santangelo abbia tratteggiato ora i lati accoglienti ora i lati drammatici del mare, che si erge quasi a tribunale, in una disquisizione meschina di umani contro altri umani, o che diventa avvolgente con i suoi odori e i suoi sapori, collegandolo ai propri nodi esistenziali e personali.
In questo dialogo a più voci, la scrittrice ha anche letto brevi passi del libro, trasportandoci attraverso le sue parole in un’atmosfera coinvolgente anche per i sensi, terminando con un firma copie del suo libro grazie anche alla presenza in sala della libreria Zaratan. Il “momento” letterario è stato preceduto dalla musica di Ramzi Harrabi e del suo ensemble con liuto, fisarmonica, bongos e voce, estremamente esemplificativo di quanto il Mediterraneo sia punto di unione di tante culture, che la musica, attraverso ritmi caldi e avvolgenti, unisce e mescola. Proseguendo nel programma, si è assistito alla restituzione scenica dal titolo “Se non ci fosse il mare” del laboratorio teatrale ParolAzione condotto da Ornella Matranga e finanziato con i contributi che la sede centrale Dante Alighieri mette a disposizione per i comitati più virtuosi.
Gli studenti PLIDA, provenienti da paesi diversi, hanno sperimentato l’importanza delle parole tramite il gioco teatrale. Il teatro, ha detto la Matranga, fa sì che le parole diventino azioni ed emozioni, rendendo i nostri e le nostre partecipanti degli attori e delle attrici nel senso più proprio del termine. Agiscono le parole che imparano e crescono nella consapevolezza linguistica e nella capacità di immaginare e tessere delle narrazioni insieme ai compagni e alle compagne.
Di contro gli interventi della Presidente dell’Area protetta Plemmirio Patrizia Maiorca, e di Marta Curiotto, biologa marina, ci hanno fatto sentire il grido di allarme del mare che va protetto a ogni costo. Accorate le parole della Maiorca, che ci ha invitato ad ascoltare la voce del mare, sottolineando il privilegio che abbiamo come siracusani, e ci ha invitato ad ascoltare il lamento del mare che piange, perché perde ogni giorno la sua biodiversità, perché è insozzato di plastiche, e che nonostante tutto continua ad essere generoso con noi, che ci insegna che bisogna vivere una vita di frugalità e di solidarietà e di cui noi, ospiti di questo pianeta, dobbiamo avere cura. E non meno accorate le parole della Curiotto, biologa veneta che ha scelto di abitare da noi nel profondo sud, di fronte al mare del quale ha esperienza quotidiana e che ha sottolineato come l’Area Marina protetta del Plemmirio abbia una duplice funzione, di protezione di una zona particolarmente ricca in biodiversità, che ha la capacità di risanarsi da sé stessa se non disturbata, e di volano socio-economico, poiché dell’attrazione di questo piccolo paradiso si può anche vivere, ricordandoci che questo mare è casa nostra. Sulle note di un ultimo brano musicale dell’ensemble di Ramzi si è conclusa la giornata, ricordando la Presidente, i tanti luoghi reali o metaforici in cui il mare è stato presente nella Commedia di Dante. “Nel gran mar dell’essere, ha proseguito, ci ritroviamo ogni giorno con tempeste e venti di bonaccia, ma da qualche parte scorgiamo sempre un porto sicuro in cui approdare per ricominciare”
Ci rivediamo a settembre.