Lungomare di Levante
Spesso si è sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte, al centro del Mediterraneo, è bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città e nel punto di contatto, Ortigia si protende sul mare, collegata da 2 ponti.
Nell’isola vi sono molti templi, tra i quali però i più importanti sono di gran lunga quello di Apollo e quello di Minerva. All’estremità dell’isola è una sorgente di acqua dolce, la Fonte Aretusa.
Parco Archeologico
Orecchio di Dionisio
Gli altri quartieri della città sono Acradina, Tiche, Neapoli, Epipoli. Dell’ epoca greca restano molte testimonianze, come il Teatro greco, dotato di un’eccellente acustica, che era sede di rappresentazioni oratorie e teatrali, animando la vita politica e culturale della città. Ad oggi esso è il fulcro delle rappresentazioni classiche dell’INDA. Anche l’Orecchio di Dionisio, cavità artificiale ricavata dall’estrazione della pietra, è spesso sede di spettacoli estivi di grande suggestione. A pochi passi si trova anche l’Ara di Ierone un altare monumentale voluto da Gerone II.
La città era anticamente difesa da una cinta muraria che aveva il suo apice nel Castello Eurialo, unico esempio di fortezza greca ancora intatta e mai espugnata, che dominava la città nel punto più avanzato. Per la sua costruzione e per la costruzione degli altri templi di epoca greca furono edificate diverse latomie, di cui la più famosa è la Latomia dei Cappuccini, nella quale vennero rinchiusi i soldati prigionieri della guerra con Atene, lasciati morire di fame e stenti.
Ortigia
Tempio di Apollo
Siracusa possiede anche alcuni templi parzialmente intatti, di cui il più famoso è il Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia e collocato in Ortigia; mentre il Tempio di Zeus, dio cui restano in piedi solo due colonne, risulta essere il secondo tempio più antico della città. La stessa Cattedrale non è altro che lo splendido Athènaion fatto erigere da Gelone dopo la vittoria di Himera: entrandovi si ripercorre la storia della religione in Occidente: dal naòs (la cella del tempio greco) è stata ricavata la navata centrale, mentre il perimetro delle navate laterali è segnato dalle possenti colonne doriche dell’antica peristasi.
L’epoca romana ridimensionò vistosamente la città, quanto a splendore e importanza. Tuttavia restano diverse opere di notevole importanza come, l’Anfiteatro romano, tra i più grandi d’Italia; usato per le lotte dei gladiatori e gli spettacoli circensi, e le battaglie navali (naumachia), il Ginnasio romano e l’intricata rete di catacombe (la più importante ed estesa dopo quella di Roma) dove i primi cristiani difendevano il loro diritto di espressione religiosa. Secondo la tradizione, Siracusa divenne la prima città dell’Occidente in cui fu fondata una comunità cristiana.
Adiacente alla chiesa di San Giovanni alle catacombe, luogo ove Paolo di Tarso predicò la fede cristiana, rendendo di fatto Siracusa, vi è la cripta di san Marciano che ha accolto il corpo del primo vescovo fin quando a causa dell’invasione araba, le spoglie furono traslate a Gaeta. La cripta è tuttora frequentata come luogo religioso sia da Cattolici che Ortodossi. La città fu strappata nel V secolo all’Impero romano dai vandali, insieme a tutta la Sicilia.
Siracusa fu conquistata insieme a tutta la Sicilia nel 535, dal generale bizantino Belisario, inviato a conquistare l’Italia, dall’imperatore bizantino, Giustiniano I. Nel 663 l’imperatore Costante II, per un suo preciso disegno politico che intendeva porre la Sicilia al centro dei suoi domini, elesse Siracusa come propria sede e, conseguentemente al costume tardo-antico, la città divenne capitale dell’impero dei Romani (questa la corretta definizione dell’impero bizantino). Fu, questo, momento fondamentale della storia di Sicilia, in cui Siracusa, sede della corte imperiale bizantina, visse un suo grande periodo di splendore, e nel 692 la città divenne il capoluogo del Thema di Sicilia.
Ortigia
Castello Maniace
Il 21 maggio 878, dopo più di 50 anni che gli Arabi erano sbarcati e dopo un lunghissimo assedio, Siracusa fu conquistata dagli arabi. Durante il secolo XI nella Sicilia musulmana ci fu una profonda crisi politica che oppose l’imam Fatimide ai governatori Kalbiti, che alla fine furono sconfitti e allontanati. I Kalbiti diedero la notizia all’imperatore bizantino Michele VI, che decise di mandare una spedizione conquista in Sicilia, comandata dal fratello Stefano il Calafato e Giorgio Maniace. Quindi nell’estate del 1038, la spedizione bizantina, sbarcò in Sicilia, dove in brevissimo tempo, ci fu l’occupazione di Messina. Successivamente la spedizione si diresse verso l’antica capitale dell’isola, Siracusa, che resistette fino al 1040, prima di cadere nelle mani dei bizantini. Maniace fu l’unico condottiero che riuscì, prima dei normanni, a liberare seppur temporaneamente (sino probabilmente al 1043) la città aretusea dai musulmani. A testimonianza di quella impresa mandò le reliquie di Santa Lucia a Costantinopoli e fece costruire in città un fortilizio che ancora oggi, pur se ampliato poi da Federico II, porta il nome di Castello di Maniace.
Siracusa
Santuario Madonna delle Lacrime
Dopo il disastroso terremoto del 1693, la città conobbe un nuovo risorgimento architettonico. Nuovi edifici e chiese vennero costruiti per riportare all’antico splendore la città. Le famiglie nobiliari sostennero l’architettura tramite una serie di edifici, come il Palazzo Impellizzeri, il Palazzo Beneventano del Bosco, l’Arcivescovado e diverse chiese quali: Chiesa dell’Immacolata, Chiesa di San Giuseppe, Chiesa dei Cappuccini, Chiesa di San Filippo Neri, Chiesa di Santa Lucia alla Badia, Chiesa del Collegio, ecc.
Infine fu realizzato il Palazzo del Vermexio (Municipio), sede del governo della città.
In epoca attuale, soprattutto negli anni ’50 del Novecento, a seguito del fenomeno della Madonna delle Lacrime, fu iniziata e successivamente completata la costruzione dell’imponente santuario omonimo.