Concorso Dantedì 2022
Nella cornice del Salone Borsellino di Palazzo Vermexio e alla gradita presenza di tanti giovani, si è svolta la II edizione del concorso Dantedì, quest’anno dal titolo “Dante e i miti tebani nella Commedia” ,bandito dal Comitato Dante Alighieri di Siracusa per tutte le scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia.
Il Concorso è stato realizzato, anche quest’anno, grazie alla sinergia di virtuose realtà culturali della nostra città:
– il parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, che ha messo a disposizione testimonianze storiche e reperti del passato sul tema, attraverso la pagina Facebook dell’ente e grazie alla collaborazione del Sovrintendente Dott. Staffile e della dott.ssa Monterosso, responsabile per le attività didattiche del Museo P.Orsi;
– la Fondazione INDA che ha sposato l’iniziativa, attraverso la delegata nazionale, dott.ssa Valensise;
Sponsor dell’iniziativa, inoltre, l’Arche Farma, che ha sostenuto la realizzazione di questo Progetto.
Lo staff organizzativo del Comitato, coadiuvato dal Preside Enzo Papa, che ha curato le linee guida per l’individuazione del tema nelle 3 cantiche della Commedia, ha tracciato le linee tematiche da seguire per tutti i docenti, che hanno a loro volta guidato gli studenti nella realizzazione dei loro elaborati grafico-visivi-multimediali, la cui tematica, non semplice, ha stimolato la ricerca dei miti di cui Siracusa si nutre da secoli.
Il Poema dantesco contiene tutto lo scibile umano fino al tempo di Dante, una sorta di summa della sapienza dell’uomo medievale che attinge anche alle fonti della mitologia classica.
Proprio su questo tema, i presenti sono stati intrattenuti dalla prof.ssa Donatella Puliga, docente di Mitologia classica e Lingua e Letteratura latina presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Siena che, tra l’altro, si occupa della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte, che nella sua trattazione è stata accompagnata dall’attrice Giulia Valentini, docente e assistente di recitazione presso l’Accademia d’arte del Dramma Antico, nonché dal violoncellista Francesco Pupillo.
Durante la cerimonia di premiazione la Presidente del Comitato Dante di Siracusa, Prof.ssa Mariateresa Mangano ha trasmesso un messaggio del Presidente della Dante Riccardi, che ha espresso orgoglio e soddisfazione per la presenza di una rete così ampia di Comitati, in Italia e all’estero, che diffonde la lingua e la cultura italiane facendo leva sulla solidarietà e sul volontariato. Il Comitato di Siracusa ha, da sempre, una sua rete di volontariato che gestisce non solo l’organizzazione della vita associativa, ma anche per intero i corsi di lingua da un ventennio. Inoltre Siracusa ha dato la sua disponibilità insieme a numerose altre città italiana, per tenere, nell’attuale emergenza umanitaria, corsi di Lingua Italiana ai profughi Ucraini che sono ospitati nel nostro territorio. Un’ancora offerta a tutta queste persone disorientate e vessate dalla guerra, per trovare un po’ di pace, anche nella comprensione della lingua del paese che li ospita e soprattutto nell’assimilazione di un bagaglio linguistico, che li aiuti ad esprimere le loro necessità. Infine è stato presentato il Progetto di quest’anno, che vedrà il meritato riconoscimento dell’operosità dei Comitati, attraverso l’accesso a finanziamenti messi a disposizione dalla Dante, previa progettazione, per aiutarci a raggiungere più facilmente i nostri obiettivi: sostegno linguistico agli alunni immigrati, borse di studio a giovani studenti nel territorio e perché no…..anche ai meno giovani, che con affetto hanno dato fiducia al nostro Direttivo.
La giornata e il Concorso
Il 25 marzo è la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal nostro Ministero della Cultura, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà narrato nella Commedia. Tante le iniziative organizzate in Italia e nel mondo.
Si sentono ancora gli echi delle numerosissime celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, sono state più di 500 nel mondo, molte delle quali promosse dalla Dante Alighieri che, data l’emergenza pandemica, ha ravvivato la modernità del messaggio dantesco attraverso la rete internet.
Nel 2022 –l’anno del “post-Centenario” cerchiamo di andare oltre Dante, di rileggere il suo poema collocandoci in una prospettiva altra da Dante, per proiettarlo nel presente e speriamo nel futuro.
Le scelta del tema I MITI TEBANI nella Commedia ha rappresentato una sfida da lanciare alle scuole sul duplice fronte:
- collegamento con il ciclo di rappresentazioni classiche in programmazione per la stagione INDA 2022, che rientra nella mission del nostro comitato di far rete con le agenzie culturali del nostro territorio
- approccio al filone mitologico presente nel poema dantesco per proiettarlo in una lettura moderna e attuale.
La sfida è stata raccolta da non molte scuole, ma questo non ci ha scoraggiati, anche perché quest’anno scolastico è iniziato con difficoltà per i ben conosciuti disagi legati alla pandemia, che non ci ha dato tregua.
Inoltre siamo consapevoli del fatto che per il tema dello scorso anno “Dante e Santa Lucia un incontro illuminante”, giocavamo in casa con la nostra patrona, il cui sentimento devozionale popolare è vivo e partecipato. Invece i miti tebani vanno esplorati, conosciuti, interpretati, con la fattiva mediazione del docente, cercando di cogliere, nelle infinite sciagure della città maledetta, spunti per attualizzare l’empietà dei personaggi in figure del nostro tempo. Dante popola i gironi infernali e parte del purgatorio con Capaneo, Tiresia, Manto, Niobe, Anfione, Semele, Atamante, la Sfinge, trasformando il loro alone eroico nel mito classico in esempi negativi per la dottrina cristiana, figure che a vario titolo rappresentano un catalogo di superbia, sfrontatezza, ferocia fratricida e dispregio verso il Dio cristiano amorevole e misericordioso.
Le loro pene chiariscono bene la colpa di cui si sono macchiati e la funzione allegorico-didascalica della Commedia ha sicuramente aiutato gli studenti, piccoli e grandi, nella realizzazione degli elaborati, che hanno spaziato dalla tecnica computer graphic, al disegno con matite e pennarelli, all’acquerello, alla fotografia, alla costruzione tridimensionale, al cartone animato o, al video. Queste le caratteristiche dei 33 lavori in concorso.
Hanno partecipato i seguenti Istituti:
Liceo Gargallo, Liceo Einaudi, Liceo Quintiliano, Ist. Professionale Calleri Pachino, Ic. P.Orsi, Wojtyla, Capuana, De Cillis, S.Alessandra, De Amiciis.
I contenuti sono andati dalla rappresentazione di alcuni personaggi del ciclo tebano, al loro uso didattico, all’attualizzazione di temi come il rispetto della diversità, la condanna della violenza e della guerra con il riferimento all’oggi e all’attacco riprovevole ai valori della democrazia e della autodetermiazione dei popoli perpretato dalla Russia nei confronti dell’Ucraina.
Il nostro compito di educatori è quello di fornire ai discenti strumenti di lettura della realtà complessa e dai mutamenti veloci e siamo soddisfatti, con tutte le difficoltà che si sovrappongo al nostro agire, di riuscire a seminare curiosità, dubbio e ricerca della verità. La Dante Alighieri, vicina alle agenzie educative e culturali di ogni paese dove è presente un comitato, è consapevole del fatto che, come dice Andrea Riccardi, lingua e cultura italiane sono decisive per far lievitare il capitale umano nel mondo intero.
Anche quest’anno la dott.ssa Ciurcina ha svolto il ruolo di Presidente della Commissione, di cui hanno fatto parte la dott.ssa Elena Servito, Responsabile del Patrimonio scientifico, artistico e comunicazione della fondazione INDA, il prof. Salvo Bonnici, versatile artista nel campo delle arti grafiche, scultura e teatro, promotore di pace con le sue opere esposte in Italia e all’estero e la dott.ssa Marialaura Gionfriddo, Designer della Comunicazione e creatrice di contenuti per il web e la televisione.
Sintesi Relazione
Prof.ssa Donatella Puliga
Dante aveva conoscenza diretta solo di Euripide e non conosceva la Poetica di Aristotele, il grande scritto teorico sulla tragedia greca. La commedia si presenta come un palinsesto della memoria. Paul Valery diceva “Non c’è niente di più originale, niente di più autentico che nutrirsi degli altri”.
I Miti Tebani sono a vario titolo miti legati alla hybris, all’eccesso, al superamento del limite, un tema tipicamente tragico. Il monumento-catalogo della storia della Saga tebana nella cultura romana è la Tebaide di Stazio, Poema epico in 12 libri, attraverso il quale gli intrecci mitici tebani passano alla cultura medievale. Consideriamo il personaggio di Capaneo, che sfida Giove, ed è punito nel XIV canto dell’inferno.
Grande insistenza sul tema dello sguardo e sul tema del pianto. Il pianto è per Dante una delle più nobili espressioni del sentimento umano, l’unica forma di oggettivazione del dolore che rimane a questi personaggi. E di Tiresia dice che ha voluto vedere troppo e in ciò consiste il contrappasso dantesco, che consiste in questo ” perché volse veder troppo davante/ di retro guarda e fa retroso calle”.
Un altro mito mito tebano lo rinveniamo nel dodicesimo canto del Purgatorio dedicato al tema della presunzione. Niobe si vanta di essere più prolifica della dea Latona e questa la punisce togliendole ad uno ad uno ciò di cui andava più orgogliosa, i figli. Si ritrova, dunque, sola in mezzo a 14 innocenti vittime del suo delirio di onnipotenza ed in preda ad un dolore immenso e irrefrenabile, che la trasforma in pietra, pietra che però continua a versare lacrime umane. In questa fissità del dolore, Niobe diventa così un archetipo della Mater dolorosa, che avrà tanta vita nella tradizione letteraria iconografica della cultura occidentale.