Secondo appuntamento del mini-ciclo di conferenze organizzato dalla Dante Alighieri di Siracusa con il mondo dell’ebraismo, che si è tenuto lo scorso venerdì 21 Ottobre, nel salone “Paolo VI” della Parrocchia del Santissimo Salvatore di Siracusa.
Porgendo i suoi saluti, la Prof.ssa Mariateresa Mangano, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Siracusa, ha sottolineato come Siracusa e Gerusalemme siano due città del Mare Nostrum, che dialogano insieme per mettere al centro del dibattito il ruolo della cultura come strumento per superare pregiudizi e stereotipi e cogliere nella identità della propria gente quei valori che accomunano l’umanità, uno fra tutti la ricerca della pace. Per Dante, infatti, l’uomo è sempre integrale, mai disunito, e porta sempre con sé in ogni ambito le proprie convinzioni e i propri ideali. Lo Stato dovrebbe farsi garante dei diritti inalienabili dell’uomo, che a prescindere da contesti storico- politico-geografici-religiosi differenti sono diritti naturali. La politica e la religione sono distinte ma non separate, e solo dal sano equilibrio delle istanze espresse in questi 2 macroambiti, i popoli possono perseguire e raggiungere elevati livelli di pace e progresso civile e morale. In questa direzione, la Presidente ritiene si siano poste le basi per una Rete dei Comitati che si affacciano sul Mediterraneo, per far interagire maggiormente le nostre realtà locali.
E’ stata poi la volta della Corale polifonica del liceo Gargallo, diretto dalla prof. Furnari collaborata dall’alunno Gaetano Coppola. Il coro, preparato dalle docenti Andaloro, Furnari e Patania ha eseguito due Canti della tradizione ebraica, “Shalom Chaverim” e “Durme durme”. Grande apprezzamento da parte di tutto il pubblico in Sala Grande e dallo stesso prof. Davide Cassuto della delegazione di Gerusalemme, che ha definito i cantori “Ragazzi disciplinati di sani principi che mi hanno suscitato intense emozioni”.
Ha iniziato quindi la sua relazione Dan Bahat, archeologo israeliano e Presidente della Dante di Gerusalemme, che ha sottolineato come, per comprendere lo sviluppo di Gerusalemme in questi secoli, occorra capire cosa sia vero e cosa non lo sia dal punto di vista archeologico. Per questo principio ha confermato che, a suo parere il Santo Sepolcro, si trova esattamente nel posto in cui si crede che sia, mentre con lui numerosi archeologi non ritengono che il tribunale che giudicò Gesù, si trovasse nel posto tradizionale, e che in realtà risalga al XII-XIII secolo, per cui andrebbero riviste tutte le stazioni della Via Crucis, visto che il punto di partenza sarebbe diverso mentre il punto di arrivo è lo stesso, tutto questo poiché gran parte della topografia dei luoghi religiosi è stata creata in epoca crociata.
Per questi motivi Dan Bahat afferma che la verità religiosa a volte è diversa dalla verità archeologica, ma non per questo toglie importanza alla prima. Gerusalemme, edificata su sette colline, esattamente come scritto nell’Apocalisse, fu conquistata nel 637 dai musulmani e poiché era, come tradizione ebraica, considerata il centro del mondo, al centro di Gerusalemme si trovava la Spianata del Tempio e dunque lì fu costruita la Cupola della roccia, splendido monumento, considerato il più antico del mondo musulmano, ove attualmente è il grande basamento sul quale, secondo la tradizione, Abramo stava per sacrificare Isacco e Maometto cominciò la sua ascesa al cielo. Dan Bahat ne ha sottolineato la struttura ottagonale che è considerata simbolo di perfezione, e come la pietra sia considerata area sacra dalle tre religioni, Cristiana, Ebraica e Musulmana.
La dissertazione del professore Dan Bahat pone, comunque, l’accento sul fatto che Gerusalemme sia fondata sulle tre grandi religioni, che in essa hanno luoghi fondamentali e, a volte, coincidenti e che su questo dovrebbe porre le basi della pacificazione, da tutti auspicabile.
Si ringrazia per l’organizzazione e l’ospitalità, Padre Luigi parroco della chiesa del Santissimo Salvatore di Siracusa, padre Luca degli amici del Madagascar, e la Dirigente del Liceo Gargallo di Siracusa Prof Annalisa Stancanelli.