L’ESPERIENZA DELLA GRAMMATICA. LUCA SERIANNI E LA SCUOLA

Intenso incontro svoltosi l’11 Novembre scorso al Grande Albergo Alfeo, in memoria del Professore Luca Serianni, emerito Linguista, socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, vicepresidente della società Dante Alighieri, prematuramente scomparso lo scorso luglio.

Davanti ad una sala colma di presenti, la professoressa Alessandra Traversa, Docente di latino e greco, collaboratrice del dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania per la formazione TFA dei docenti e dal 2016 tutor dei corsi di Italiano per docenti organizzati dal Polo Catania-Messina della fondazione dei “Lincei per la scuola”.

Dopo una breve introduzione della presidente della DA di Siracusa, la prof.ssa Mariateresa Mangano, che ha evidenziato l’apporto fondamentale del prof. Serianni  nel riconoscere alla lingua italiana il giusto collante dell’identità nazionale, in virtu’ della sua evoluzione parallela alla storia della nazione italiana, la professoressa Traversa ha esordito citando una sentenza della Corte Costituzionale del 2017, che recita che la lingua italiana è da considerarsi come un bene culturale in sé.

Da questo assunto, hanno preso le mosse i prof Francesco Sabatini, Presidente emerito della Crusca e Luca Serianni per attivare l’istituzione delle prime cattedre universitarie di Storia della lingua italiana. La loro grande intuizione e’ stata quella di porre alla base di una formazione universitaria l’idea della responsabilità che il docente deve avere di veicolare il proprio sapere nella lingua di cui conosce il “Sentimento”, intendendo l’italiano come veicolo di passione, dove chi scrive ha l’obbligo morale di cogliere l’esatto sentimento di ogni parola e della sua esatta collocazione all’interno di una frase. 

Nella sua attività nell’Accademia dei Lincei, in particolare dei “Lincei per la scuola”, Luca Serianni ha lasciato un lavoro incompiuto, al quale teneva tantissimo, un corso triennale specifico per l’insegnamento dell’italiano in Didattica Digitale, con l’obiettivo di cogliere i cambiamenti linguistici in un’epoca in cui la digitalizzazione divora anche la lingua italiana con cambiamenti rapidissimi.

Serianni è stato vicino alla scuola italiana, sottolineando a volte lo scollamento tra scuola e università, ma con l’obiettivo ultimo di formare una generazione di studenti italiani che avessero a cuore la tutela della lingua italiana nel tempo. Come docente universitario il punto nodale del lavoro di Serianni si è focalizzato sulla comprensione dell’etimologia di ogni parola, al fine di usarla in modo appropriato in ogni contesto e il suo lavoro nel creare la poderosa grammatica della UTET fa di quest’opera una pietra miliare per la lingua italiana. La necessità di una cura particolare per la storia della lingua italiana si era posta a Serianni nella constatazione che circa un decennio fa il livello della qualità della lingua italiana nelle Università era pericolosamente in discesa, con un alto tasso di tesi di laurea respinte per sintassi scorretta e lessico inadeguato, constatando anche la difficoltà di studenti alla fine loro percorso di studi, di argomentare ciò che in una tesi andava correttamente argomentato.

 L’eredità di Serianni, in definitiva, consiste in quello che è oramai un processo decennale, i “Lincei per la scuola”. Questo Istituto ha dato luogo ai cosiddetti Poli, come quello di Catania Messina, rivolti ai docenti, il cui lavoro di ricerca, da lui avviato, delinea la necessità di riprendere nelle scuole la lettura consapevole dei testi scritti di qualsiasi genere (dal letterario al giornalistico), ridefinendo Il concetto stesso di testo autorevole, all’interno del quale ritrovare il ”Sentimento” della lingua.

Ci restano i suoi innumerevoli scritti e la sua grande umanità rispettosa dell’altro.