Il 12 aprile, nella suggestiva cornice del salone Borsellino di Palazzo Vermexio a Siracusa, si è tenuta una serata indimenticabile dedicata al ricordo della figura di Chiara Palazzolo, scrittrice della provincia di Siracusa prematuramente scomparsa. L’evento, promosso dal Comitato Dante Alighieri di Siracusa e dalla Fidapa di Siracusa, ha riunito amici, parenti, e ammiratori della talentuosa autrice.
La serata è stata aperta dalla Presidente del Comitato Dante Alighieri di Siracusa, la Professoressa Maria Teresa Mangano, che ha introdotto il pubblico nel ricco panorama letterario di Chiara Palazzolo. La Mangano ha evidenziato l’importanza della trilogia dei romanzi su Mirta-Luna, che reinterpreta il mito classico del mondo dei sopramorti. Questi romanzi hanno avuto numerosi lettori tra i giovani, tanto da ispirare anche una trasposizione cinematografica nel 2021.
Accanto alla dimensione letteraria, è stata toccante la testimonianza della sorella Serena, che ha svelato gli aspetti più intimi della personalità di Chiara, i quali si sono riflessi nella sua produzione letteraria, focalizzando come la vita scorresse all’interno di una casa quasi esclusivamente abitata da donne, quasi un gineceo, dove la musica la faceva da padrone, accanto ai giochi di bambine, che alimentavano la fantasia, per continuare con l’anima maschile presente in casa, quella del papà, professore Palazzolo, che attraverso la sua filosofia e le sue riflessioni ha sicuramente alimentato quelle di Chiara scrittrice. Un momento significativo è stato l’intervento del semiologo Salvo Sequenzia, che ha offerto una lettura linguistica e surreale delle opere di Palazzolo, sottolineando il loro legame con la tradizione letteraria italiana e l’uso di luoghi simbolici di trasformazione.
L’intervento di Sequenzia ha evidenziato i tratti salienti della trilogia di Mirta-Luna nel contesto della narrativa italiana del decennio 2001-2011 e in relazione alla biblioteca e alla memoria familiare. Lo studioso coglie rispondenze e divergenze della trilogia con il romanzo di tradizione europea e con il romanzo americano contemporaneo, soprattutto nella resa della rappresentazione della famiglia, delle figure femminili e delle relazioni sociali, sempre conflittuali e tossiche. Chiara Palazzolo ha avuto il merito di trasformare il fantasy e il gotic novel da storia appiattita al “romanzo di paura” legato ai canoni del sottogenere popolare di riferimento, a “narrazione problematica” che racconta criticamente i malesseri e le trasformazioni della società post-moderna.
L’analisi letteraria è stata arricchita dalla lettura di estratti dei romanzi, eseguita con maestria con le voci degli attori Guido Bison, Irasema Carpinteri, Ginevra Di Marco, Rosaria Salvatico, Flavia Testa, Sebastiano Tinè, ex allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa, che hanno trasportato il pubblico in un’altra dimensione. Le note di celebri arie, da Mozart a Hendel, da Tchaikovsky al celebre tango “Por una cabeza”, eseguite dal duo di violinisti Alderuccio e Bianca, hanno aggiunto un tocco magico all’atmosfera della serata.
Il culmine emotivo è stato raggiunto durante le testimonianze dei compagni di classe, Valerio Vancheri, Saverio Bozzanca, Lucia Rametta e Sara Cicero, che hanno ricordato Chiara attraverso aneddoti divertenti e toccanti, riportando alla luce l’atmosfera culturale in cui è cresciuta la scrittrice nella sua casa labirinto a Floridia. È evidente come questo contesto familiare abbia alimentato la fervida creatività di Chiara Palazzolo.
In conclusione, la serata ha cercato di rendere omaggio con garbo e sul filo dei ricordi ad una talentuosa scrittrice e una donna straordinaria. E sarebbe auspicabile che le antologie scolastiche prendessero in considerazione l’inserimento di passi tratti dai suoi libri, affinché il suo lascito resti tangibile anche sulle generazioni future.